lunedì 24 ottobre 2016

Vivere per lavorare o LAVORARE per vivere?

"Vivi per lavorare o lavori per vivere?".
Questa è una delle domande che dobbiamo porci per riflettere sulla qualità della nostra vita.
Viviamo in un momento storico particolare di crisi economica e di valori e a ciò c'è da aggiungere il conseguente numero elevato di disoccupati o di lavoratori precari. A questi si sommano tutti coloro che sono costretti a piegare la testa al lavoro, spesso infelici, che vivono per lavorare, invece di lavorare per vivere.
E’ molto difficile comprendere, cosa spinga le persone a mantenere bassi livelli di felicità ovvero cosa muova a passare le giornate a lavorare o a pensare al lavoro. A volte l'illusione che solo il duro lavoro porterà il successo, che solo incassando i colpi e piegando la testa si potrà crescere professionalmente. Ovvero accettiamo una condizione infelice oggi, per la felicità di domani.
 Ma siamo proprio sicuri che le cose stanno così?
Nel frattempo si sacrificano l'amore, gli affetti, la famiglia, gli hobbies, ovvero le cose, che a dire delle persone, risultano essere le più importanti e spesso la felicità o le emozioni più belle della vita sono proprio associate ad esse.
Se rientri nella categoria di coloro che vivono per lavorare e se questo non ti rende felice, dovrai fare dei cambiamenti. Prima di tutto inizia a dedicare più tempo a te stesso e migliorare la rete delle tue relazioni sociali.

Il lavoro è fondamentale nella vita di ognuno di noi, ma ricorda sempre di lavorare per vivere e non il contrario.
Caterina Petronella Life Coach

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