lunedì 31 ottobre 2016

Passione nella relazione... La fiamma dell'AMORE!


Caro lettore, dalle esperienze lette ed ascoltate potrei con certezza affermare che il sesso è uno degli ingredienti ritenuti fondamentali in una relazione di coppia.  

C'è chi però per il sesso non ha più il tempo, chi aveva una vita sessuale brillante ed ora non l'ha più e chi ha perso il desiderio per strada, forse dietro ai figli o ai problemi economici. Insomma il sesso  non smette di farci porre domande e ci invita a riflettere sulla nostra vita privata e di coppia. 
Un buona vita sessuale ci dice che la coppia si desidera ardentemente e si ama cercando con cura e attenzione uno spazio-tempo per condividere intimità, piacere e tanta felicità, generando armonia nella relazione.
Ma in molte coppie il sesso assume differenti altri significati. Spesso si fa sesso senza riuscire ad esprimere una sessualità piacevole, o si ricorre al sesso per ricucire un rapporto a seguito di un litigio, o ancora il sesso come prova d’amore. 
Insomma, nonostante il sesso sia importante per la vita di coppia, da solo non BASTADi fatto la sessualità si prepara fuori dal letto, negli atteggiamenti amorevoli della vita quotidiana  Occorre che gli sia dato il dovuto spazio, la dovuta attenzione, la dovuta cura, perché sia funzionale al piacere e alla felicità della coppia. 
Molto spesso per migliorare la qualità della nostra vita sessuale bisogna passare attraverso  un cambiamento dello stile di vita, ma anche imparare a comunicare bene con il partner può aiutare.
Ecco qualche riflessione:
  1. La passione e il desiderio vanno alimetati nella quotidianeità, parlando del sesso anche ironizzando.
  2. Ricordiamoci che noi siamo fatti dell'unione di  corpo e mente, pertanto concediamoci momenti di distensione psico_corpore, la sessualità passa attraverso l'equilibrio di tutte le nostre parti.
  3. Sviluppiamo creatività e fantasia, questo aiuta l'esperienza e la conoscenza dei propri e altrui desideri.
  4. Il sesso deve essere condiviso, discusso, fatto, agito, concretizzato, ma non deve essere un'ossessione o l'unico aspetto importante della vita di coppia, altrimenti questo potrebbe essere un limite.

La sessualità offre quindi una grande finestra per osservare e conoscere a fondo sé stessi, la propria relazione, i nodi da risolvere e il potenziale da sviluppare.
Adesso tocca a voi!

Caterina Petronella, Life coach

domenica 30 ottobre 2016

Coppia che SCOPPIA...come gestire il conflitto.


Caro lettore, sei  una persona istintiva che va dritta al punto e non importa se questo darà vita ad un conflitto? Oppure sei tra quelli che evitano intenzionalmente degli argomenti per non accendere fuochi ? Bene, queste sono due forme estreme di gestione della rabbia e del conflitto in una coppia.
L’approccio migliore sarebbe quello di combattere solo le battaglie più importanti, ma questo non è semplicissimo perchè si fa spesso fatica a comprendere e discernere le questioni che davvero valgono la pena di essere discusse da quelle che invece sono irrilevanti.
Un aspetto fondamentale sta nella capacità di ascoltare le proprie emozioni e sentirsi capaci di gestirle. L'insicurezza è una delle sensazioni più pericolose all’interno di un rapporto di coppia, poichè genera comunicazioni ricche di emotività negativa. Pertanto quando non siamo certi della questione da affrontare, la strategia migliore è quella di astenersi dal confronto. Poichè non avendo padronanza dell'argomento ci predisponiamo in una posizione di difesa e attacco, spesso perdendo il controllo su quello che diciamo e che facciamo, e questo nuoce tantissimo la relazione affettiva. Al contrario quando ci sentiamo troppo sicuri, siamo carichi di rabbia e paura e queste non sono mai buone consigliere nel momento in cui dobbiamo affrontare una discussione importante.
 Per cui la miglior strada prima di affrontare il partner, è quella di imparare a prendere tempo e calmarsi. Le emozioni sono il cuore della nostra vita e ci comuniano tanto di noi ma dobbiamo impare a gestirle e non farle prendere il sopravvento, perchè quando questo accade vediamo il mondo attraverso di esse e tutto si colora di rosso, nero o grigio in base a quello che proviamo. Questo condiziona la nostra mente e non ci permette di accogliere realmente le argomentazioni dell’altra persona, generando rottura e non confronto costruttivo.
Ricordiamoci che il nostro partner è la persona che amiamo e ci saranno sicuramente degli aspetti positivi che ci hanno uniti a lui. Bene, in queste circostanze portiamo alla mente tutte le buone ragioni per cui ci amiamo. Tale atteggiamento permette di non affrontare il conflitto con un tono accusatorio, ma con la voglia di risolvere il problema. Quando riconosciamo gli aspetti positivi degli altri, si abbassano le nostre e altrui difese e di conseguenza ci predisponiamo ad un dialogo aperto e sincero.
Altro punto fondamentale sono le ASPETTATIVE. Nei rapporti di coppia, le nostre aspettative nell’altro trasformano tuttto in veri e propri ostacoli che intralciano la relazione, sopratutto quelle non dette. Quando le aspettative vengono deluse e disattese possono nascere sentimenti di rabbia, frustrazione e delusione. In queste situazioni basta una parola fuori posto o una frase non detta ad acendere la miccia. Considerato che nessuno ha il potere di leggere i pensieri, è bene farsi una domanda: COME FA IL NOSTRO PARTNER A SAPERE COSA CI ASPETTIAMO SE NON GLIE LO COMUNICHIAMO?

Prima di aprire un conflitto, contiamo sino a 10 e calmiamoci . Proviamo ad interrogarci e a mettere a fuoco che in una relazione le responsabilità sono di entrambi, nessuno escluso. Tutto sta nel concedersi l'opportunità di conoscersi e dialogare per conoscere l'altro e lavorare sulle proprie e altrui aspettative. Così  un po’ alla volta  si riesce ad assumere un atteggiamento più realistico e collaborativo circa la risoluzione dei conflitti, e ciò facilita e migliora la qualità della relazione e della vita di coppia.
Caterina Petronella, life coach

venerdì 28 ottobre 2016

AMARSI è alla base dell'AUTOSTIMA


Molti studi condotti in campo psicologico in materia di autostima, ci dicono che essa dipende prevalentemente da quanto ci amiamo, accettiamo e stiamo bene con noi stessi. Naturalmete l'autostima in una persona non scaturisce esclusivamente da fattori interiori ed individuali, infatti i confronti, più o meno consapevoli, con l'ambiente e le persone che ci circondano sono fondamentali. Si tratta di una sorta di continuo processo e dialogo tra il sé ideale e il sé reale, ovvero tra il come mi vorrei e il come sento di essere attraverso i miei occhi e gli occhi degli altri. Quanto più ampio sarà il divario tra sé reale e sè ideale, tanto più bassa sarà la stima di noi stessi.
Allora la domanda nasce spontanea: quanto ti ami da 1 a 10? Quanto credi nelle tue capacità?
Autostima che letteralmente significa capacità di dare un valore a se stessi è connesso alla capacità di giudizio. L’autostima dipende dalla tua capacità di darti un SANO giudizio.
Una buona e sana autostima nasce e cresce con l’abilità di individuare in se stessi le risorse e le potenzialità per realizzare i propri sogni ed obiettivi. Perciò l'autostima richiama l'auto_efficacia. Adesso dipende tutto da TE.
E come si può migliorare la propria autostima? 
  •  Scopri quali sono le tue potenzialità! Il primo passo per maturare una buona autostima è diventare consapevoli delle proprie risorse e dei propri punti di forza! 
  •  Allenale! Pensa a cosa ti gratifica. Trova del tempo per fare ciò che ti piace.
  •  Cura il tuo aspetto fisico. Mente e corpo sono strettamente connessi. 
  • Impara a sorridere alla vita e alla gente.
  •  Datti degli obiettivi raggiungibili. Mettiti alla prova.
  •  Affronta una piccola paura ogni giorno. Sperimentare il tuo coraggio, rafforzerà la tua autostima.
  •  Gratificati e sentiti grato. 
  •  Condividi le tue idee con amici fidati. Circondati di persone che ti piacciono e ti fanno stare bene.

Adesso spetta solo a TE!
Se vuoi saperne di più
Caterina Petronella Life Coach

giovedì 27 ottobre 2016

Relazioni di coppia: non esistono leggi in amore?


Cari lettori, che ne pensate della vita di coppia? 
Sono sempre più numerose le coppie che soffrono e scoppiano e le famiglie che crollano.
Donne e uomini soli ed incapaci di sostenere le proprie RESPONSABILITA', ascoltare le EMOZIONI, dare voce ai propri e altrui BISOGNI.
Dove origina tutto? Quali emozioni ci accompagnano nella scelta di abbandonare il nostro compagno? Paura ? Ansia? Tristezza? Disgusto?
Affinchè una coppia resti in vita è fondamentale crescere insieme e condividere un percorso comune, rinunciare al proprio egoismo per costruire qualcosa di più grande, progettare obiettivi di vita che vadano nella direzione dello stare insieme e creare valore sostenendosi nelle scelte individuali e di coppia.
Ci vuole CORAGGIO ma sopratutto GIOIA e AMORE insieme a tanta voglia di raggiungere la propria e altrui FELICITA'.

Il rapporto di coppia è spesso basato sulla presunzione di una conoscenza reciproca più o meno approfondita. Questo è l’elemento più critico ed emblematico della vita a due. A volte pensiamo di conoscere perfettamente e profondamente il nostro partner,  salvo poi  scoprire di non conoscerlo affatto. Molto spesso sopratutto nei primi tempi si agisce con il preciso intento di far conoscere al proprio partner la parte migliore di sé, nascondendo quelle parti che meno si accettano o che si intende volutamente tenere segrete, o addirittura sconosciute.
Un elemento fondamentale per costruire un legame solido è proprio il desiderio di stare insieme e fare esperienza di sè e dell'altro,sentire l'ardente voglia di stare insieme . Cercare uno spazio-tempo con l'altro per comunicare, giocare, amare, divertirsi, crescere, ma affrontare anche gli ostacoli della vita quotidiana, trovando insieme delle soluzioni.
Questo tempo di vita  è la misura di un rapporto di coppia riuscito o fallito.
E' importante far prevalere il senso del noi, rinunciando alla perfezione e concedendo il perdono. Inoltre riconoscere i propri errori e comunicare con il cuore in modo leale e sincero aiuta a superare qualsiasi ostacolo.
In questa valutazione entrambi i partner possono affermare di essere veramente felici.

Caterina Petronella Life Coach

lunedì 24 ottobre 2016

Vivere per lavorare o LAVORARE per vivere?

"Vivi per lavorare o lavori per vivere?".
Questa è una delle domande che dobbiamo porci per riflettere sulla qualità della nostra vita.
Viviamo in un momento storico particolare di crisi economica e di valori e a ciò c'è da aggiungere il conseguente numero elevato di disoccupati o di lavoratori precari. A questi si sommano tutti coloro che sono costretti a piegare la testa al lavoro, spesso infelici, che vivono per lavorare, invece di lavorare per vivere.
E’ molto difficile comprendere, cosa spinga le persone a mantenere bassi livelli di felicità ovvero cosa muova a passare le giornate a lavorare o a pensare al lavoro. A volte l'illusione che solo il duro lavoro porterà il successo, che solo incassando i colpi e piegando la testa si potrà crescere professionalmente. Ovvero accettiamo una condizione infelice oggi, per la felicità di domani.
 Ma siamo proprio sicuri che le cose stanno così?
Nel frattempo si sacrificano l'amore, gli affetti, la famiglia, gli hobbies, ovvero le cose, che a dire delle persone, risultano essere le più importanti e spesso la felicità o le emozioni più belle della vita sono proprio associate ad esse.
Se rientri nella categoria di coloro che vivono per lavorare e se questo non ti rende felice, dovrai fare dei cambiamenti. Prima di tutto inizia a dedicare più tempo a te stesso e migliorare la rete delle tue relazioni sociali.

Il lavoro è fondamentale nella vita di ognuno di noi, ma ricorda sempre di lavorare per vivere e non il contrario.
Caterina Petronella Life Coach

giovedì 20 ottobre 2016

30 Anni ...Ragazzi sull'orlo di una crisi di NERVI!



Ho 30 anni e mi sento completamente insoddisfatto...non so che fare! Quanti di noi hanno avuto questo pensiero?

La crisi dei trent’anni esiste, e a volte ferisce
A 30 anni ti senti giovane, ma pensi di non essere più tanto giovane.Le domande sul futuro sorgono spontanee: crescere o tornare ragazzini? Pannolini o cene con gli amici? Notti brave o notti insonni? La scelta è dura, si vive la voglia di mettersi di nuovo in gioco, ma la paura di diventare adulti è tanta.
Tutti noi da bambini abbiamo sognato e  pensato a come sarebbe stato a 30 anni ?!
Nell'immaginario collettivo c'era la foto di noi già sposati e con figli, realizzati nella carriera e con un lavoro stabile a tempo INDETERMINATO... ma la realtà odierna non si è rivelata proprio così.
La nostra generazione dei trentenni sta scontando le colpe di una società in crisi (economica-valori), tutto questo si sta riversando nella non realizzazione di obiettivi personali e professionali;
La conseguenza? Una forte frustrazione ed insoddisfazione che si traduce nella meglio conosciuta “crisi dei 30 anni”!
Cari ragazzi, ci stiamo passando tutti e mi piace pensare che nella vita non è mai troppo tardi e sopratutto, tante volte un pizzico di coraggio e di rischio, può aiutarci a fare quel passo che sogniamo, di cui magari si ha tanto, ma tanto paura.
Iniziamo col dare valore a tutti i traguardi raggiunti sino ai 30 anni, a tutte le forze impiegate per arrivare sin qui, dopo esserci rialzati ogni volta da soli o con il sostegno di persone importanti.
Forse è solo giunto il momento di, rendersi conto delle proprie risorse e capacità per pianificare il proprio futuro cavalcando le potenzialità specifiche che ci caratterizzano.

Proviamo a non farci schiacciare della sensazione di fallimento, mettendoci in un angolo dove nessuno ci può vedere, neanche noi stessi. Anche quando non si vede la via d’uscita o si vede troppo lontana, non dobbiamo mai pensare di non essere in grado o di non potercela fare. Piuttosto chiediamo aiuto per ricostruire quel puzzle che non si è ancora riusciti a costruire.

Caterina Petronella, life Coch

VEDO NERO...La Rabbia come opportunità!


Ti arrabbi spesso e facilmente? Non riesci a frenare le tue reazioni e combini disastri? Bene, non sentirti solo. La Rabbia è una delle emozioni più difficili da gestire, ed io per prima ho dovuto lavorarci su. La Rabbia nasce in risposta ad una provocazione, quando ci toccano nel nostro ego, quando ci feriscono nel nostro orgoglio, oppure quando ci ostacolano nel nostro percorso di vita, in un progetto specifico.

Ecco alcuni consigli utili per gestire al meglio la rabbia: 

1) Meditare: dedica ogni giorno del tempo per te, cerca uno spazio-tempo definito e mettiti in ascolto, osserva i tuoi pensieri senza giudicarti e sviluppa consapevolezza. Questo allenamento quotidiano potrà aiutarti ad avere un maggiore controllo di te stesso e delle tue reazioni nelle situazioni di maggiore difficoltà

2) Time-out: C'è qualcosa o qualcuno che ti ha fatto arrabbiare? Bloccati, vai via, lascia la scena in fretta,… dai uno spazio temporale tra ciò che ha stimolato la rabbia e la tua risposta, altrimenti  parte l’escaletion della rabbia e si rischia di dire o fare cose per cui ci si può pentire. Puoi farlo anche solo mentalmente, ovvero conta fino a dieci!!! L'ideale se puoi è allontanarsi e fermarsi a riflettere sull'accaduto, magari facendo 3 grandi respiri.…e prova a calmarti.

3) Assertività: sii chiaro ed esplicito. Quando la rabbia é ormai sbollita, vai e parla con calma dei motivi che ti hanno fatto arrabbiare… ma ricorda di accusare sempre il comportamento dicendo ad esempio “il tuo comportamento x mi ha fatto arrabbiare” piuttosto che l'identità “tu mi hai fatto arrabbiare”. Sii assertivo, impara a rispettare gli altri senza calpestarli e soprattutto rispettare te stesso, senza farti calpestare.

4) Responsabilità: devi assumerti le responsabilità delle tue parole,  azioni ed emozioni. Esprimiti in prima persona, formula il tuo pensiero senza puntare il dito sugli altri.  Quando ti assumi la responsabilità delle cose il tuo potere personale cresce, e la tua capacità di gestire le emozioni accresce.

5) Dai spazio al copro: mente e corpo sono strettamente collegati. Attraverso il corpo in movimento ci esprimiamo, il movimento è vita. Pertanto prova a strutturare uno spazio da dedicare all'esercizio fisico, per almeno 30 minuti,3 volte alla settimana. Curando il tuo corpo, curerai la tua mente.

6) Umorismo: Ridici su! spesso l’umorismo può essere utile per stemperare la rabbia.


La rabbia può essere una grande opportunità se impariamo a gestirla e diventiamo maggiormente assertivi, usare le pausa per ristrutturare la situazione, essere divertente e meditare… possono aiutare ad affrontare tutte le situazioni problematiche con maggiore successo ed una migliore serenità mentale.
Caterina Petronella, lifeCoach

mercoledì 19 ottobre 2016

Quanto ci condizionano i nostri pensieri ?


Vi è mai capitato di essere assillati da mille voci interiori? Il vostro cervello proprio non vuole smettere di parlare? Il dialogo interiore vi distrugge?
Cari lettori, molto spesso accade che il nostro cervello dialoghi costantemente, e noi dibattiamo questioni con noi stessi o tentiamo di averla vinta in vecchie discussioni o di pareggiare i conti.
Quando ci capita, una strategia fondamentale è abbassare il volume di queste voci, fate in modo che questi pensieri parlanti si facciano sempre più deboli, lontani. Questa semplice operazione spesso ci aiuta a porre fine al problema focalizzandoci su altro.
Oppure, siete davanti ad un dialogo interiore che vi limita da sempre, della serie "Non ci riuscirai"?
Se siete motivati a compiere l'esperienza, allora non mollate. Provate a fermarvi, rilassarvi mandando via i pensieri e concentratevi esclusivamente su ciò che dovete fare. Createvi delle immagini mentali chiare delle vostre azioni. Cogliete tutti i particolari e vedrete vi serviranno per cambiare rotta e ottenere risultati importanti.
Provateci e se volete scrivetemi a caterinapetronellalifecoach@gmail.com.

lunedì 17 ottobre 2016

Sei un Genitore? Vuoi migliorare la relazione con tuo figlio?

L'ARTE DI FARE I GENITORI

Cari Genitori, siete spesso in crisi e non sapete come migliorare le relazioni in famiglia? Bene, un percorso di life coaching potrà aiutarvi a scoprire le infinite risorse e potenzialità da cui poter attingere per diventare i migliori genitori per vostri rispettivi pargoli. Costruire una meravigliosa cassetta degli attrezzi che vi potrà aiutare in ogni circostanza.
Ecco per voi alcuni spunti su cui riflettere.
La genitorialità è il processo dinamico attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai bisogni dei figli; bisogni che sono estremamente diversi a seconda della fase evolutiva.
Essere genitori è molto complesso, poichè è necessario integrare  sia aspetti relativi alla nostra idea di come un genitore deve essere e, sia aspetti di coppia ossia della modalità relazionale che viviamo con il partner nello svolgere questo compito.
Tale complessità spiega come non sia possibile confinare la genitorialità solo nell’evento biologico della nascita.
Cari mamma e papà, essere genitore è un duro lavoro, ma avete sicuramente tutto ciò che vi serve per diventare i migliori. Siate Dinamici, è importante RIVEDERE e RIADEGUARE continuamente il proprio stile educativo, affrontando in modo funzionale i cambiamenti che la vita può portare.
La nascita del primo figlio è un momento fondamentale che segna il passaggio da coppia  a famiglia e, sarà la riuscita o il fallimento di questo passaggio a condizionare in modo importante l’evoluzione del ruolo di genitore.
Tra i compiti che vi attendono  troviamo:
1)la creazione di uno spazio sia fisico che “psichico” per il bambino. Ciò comporterà la modificazione del sistema familiare.
2)Prendersi cura del bambino, sia in senso affettivo che normativo.
Stabilire solidi ma permeabili confini dentro e fuori la coppia, di modo che la relazione adulto/bambino oppure l’invasione della famiglia allargata, non vada ad inficiare la relazione adulto/adulto mettendo a rischio l’unione coniugale.
3)Capacità di modulare nella crescita del figlio concessioni ed imposizioni educative sulla base delle sue necessità/bisogni.
Per saperne di più
Caterina petronella, Life Coach.

venerdì 14 ottobre 2016

L'IMPORTANZA DEL CORAGGIO


Guardandoci intorno, è facile constatare come oggi il concetto di coraggio non goda, in termini generali, di troppa considerazione.
Spesso si associa alle persone che compiono imprese straordinarie, agli Eroi.
Ma solo di rado il coraggio viene esaltato come una virtù da coltivare e mettere in pratica tutti i giorni della nostra vita, sfidandoci nella più grande impresa eroica: "VIVERE UNA VITA RICCA DI SERENITA', FELICITA' E PACE", quindi raggiungere i nostri obiettivi e vincere. 
Ciò che più sembra contare in questo momento storico, al contrario, è il concetto di sicurezza, non rischiare, non fare mosse azzardate. 
Rimanere in una posizione di confort, non esporci, non parlare agli estranei, stare attenti e vigili, sospettosi del prossimo. Restare al sicuro e non correre rischi non necessari.
Dare alla sicurezza personale un’importanza eccessiva nella vita può, infatti, indurci a condurre un’esistenza di sola reazione, improntata al mantenimento piuttosto che allo sviluppo attivo.
Continuiamo allora a rimanere nel nostro lavoro, anche se non ci soddisfa, solamente perchè si tratta di un posto sicuro. Continuiamo a restare in una relazione sentimentale nella quale l’amore e la passione sono svaniti da tempo, pur di non metterci nuovamente in gioco.
Si può fare di meglio? Credo proprio di si.
Per vivere una vita soddisfacente bisogna ascoltarsi e pianificare i propri obiettivi, a volte CHIEDENDO AIUTO e perseguendoli nel modo stabilito.
Assumiamoci un ruolo di assoluta responsabilità nelle nostre scelte e nelle nostre azioni. SVILUPPIAMO IL CORAGGIO DI VIVERE SECONDO NOSTRA NATURA.
Al contrario una vita giocata in difesa, ci concederà la sicurezza, ma vivremo esclusivamente cercando di respingere gli attacchi al guscio protettivo che ci SIAMO CREATI.


"E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un'ostacolo che impedisce di andare avanti"
Paolo Borsellino


Caterina Petronella, LIFE COACH

giovedì 13 ottobre 2016

La Felicità predice il Successo... IO SCELGO DI ESSERE FELICE, TU?


Quando il nostro cervello è positivo e siamo felici, ogni azione di studio e di lavoro andrà nella direzione del successo.
La società odierna è intrisa di credenze che sostengono il contrario, ovvero è molto più facile sentirci dire "Lavora duro, giorno e notte, solo così raggiungerai il successo e sarai per sempre felice."
Bene, finalmente gli studi della psicologia positiva ci dicono che non funziona così. E' stato dimostrato che coloro i quali (studenti e manager) antepongono alla felicità il duro lavoro, sviluppano alti livelli di stress, insuccesso e depressione.
Qual è la connessione tra FELICITà e Successo?
Si è notato che alzando i livelli di successo nelle persone, la felicità non cambia.
Al contrario se aumentano i livelli di FELICITA' nel presente, IL SUCCESSO DELLE PERSONE CRESCE IN MODO ESPONENZIALE.
Quando il nostro cervello è positivo, funziona in modo completamente differente, rispetto ad una condizione di negatività,neutralità o di stress.
Quando stiamo bene ed il nostro atteggiamento è positivo, sviluppiamo una creatività 3 volte superiore alla norma, aumenta la nostra produttività, aumenta la nostra capacità di resistere agli ostacoli, accresce la possibilità di avere successo e di vivere più a lungo.
L'aspetto centrale è come CREARE POSITIVITA' nel nostro presente, nel qui ed ora.
Un aspetto chiave è porsi degli obiettivi sfidanti ma chiari e specifici, in modo da riuscire a costruire strategie mirate per il raggiungimento degli stessi. Ottenuto il primo obiettivo è importante godere del successo e proseguire ponendosi uno step più grande.
Un'altro punto è circondarsi di persone fidate, è fondamentale creare una rete di persone alleate, che possono sostenerci nelle sfide della vita. Impariamo a condividere.
Questi sono alcuni aspetti che contribuiscono a mantenere alti i livelli di positività e felicità.
Scientificamente la FELICITA' è una scelta, e si diffonde e si trasmette come pura energia tra le persone contagiandole, divenendo un vantaggio per tutti, per l'intera società.
Contribuire a sviluppare la felicità nel presente è una missione, ed ognuno di noi può scegliere di essere felice contagiando colleghi, amici e parenti.

Caterina Petronella, Life Coach




https://www.youtube.com/watch?v=35mga3pWW3k

mercoledì 12 ottobre 2016

CREATIVITA'

"La creatività è senza dubbio la risorsa umana più importante. Senza creatività non ci sarebbe progresso e ripeteremmo sempre gli stessi schemi".
(Edward De Bono, scrittore e studioso dei processi cognitivi)


Creare significa "far nascere qualcosa che prima non esisteva", ed è proprio così che ha inizio la creatività, nella produzione di qualcosa di nuovo che ha un valore.
La creatività sarà lo strumento vincente nel nostro momento storico.
Partendo dal presupposto che la creatività rappresenta la POTENZIALITA’ delle potenzialità possedute da tutti gli esseri umani, ritengo fondamentale accompagnare bambini e adolescenti nella scoperta delle proprie capacità e risorse.
Da sempre l'uomo crea per Migliorarsi la vita.
La creatività ci permette di utilizzare completamente le informazioni e le esperienze di cui disponiamo. E' una potenzialità straordinaria che trova spazio in tutti i campi della nostra vita.
Ripensate alle vostre vite e SIATE CREATIVI!!!!!!!!!!

Caterina Petronella, life coach

lunedì 10 ottobre 2016

Coaching ed Emozioni




Provare a rispondere alla domanda cosa sia un'emozione, non è così facile e lineare, nonostante la nostra vita quotidiana sia pervasa dalla presenza ricorrente di emozioni di varia natura ed intensità. Che ci piaccia o no, la nostra vita è un continum di emozioni, dalle più leggere ed impalpabili, quasi impercettibili, a quelle più forti, intense e quasi corpose. Potrei provare a schematizzare e riportare alcune delle risposte alla domanda "che cos'è una emozione?", che ho spesso ascoltato nei differenti
contesti formativi e lavorativi da me frequentati. Una prima comune risposta e definizione dell'emozione è sempre legata alla descrizione puntuale dei cambiamenti fisiologici e della percezione e propriocezione corporea: battito del cuore accelerato, aumento della sudorazione nelle mani, respiro affannoso, calore nelle estremità etc. ; un'altra affermazione è spesso la definizione dell'emozione attraverso i contrasti tipo: passione/ragione. Ed infine una terza risposta è quasi sempre connessa al racconto diretto di alcune situazioni personalmente vissute in cui si è provato una specifica emozione.
In qualche modo queste risposte mettono in evidenza la complessità e la difficoltà tra la gente comune, ma anche tra i professionisti, di definire e sentire chiaramente cosa sia un'emozione, mostrando quanto siamo impreparati ad ascoltare, leggere e dare un nome preciso alle nostre esperienze vissute. Inoltre, da queste stesse risposte è possibile riscontrare aspetti importanti che rievocano concetti teorici fondamentali nello studio delle emozioni.
La parola emozione deriva dal verbo latino "emovère" che significa portar fuori, smuovere, scuotere rievocando proprio la sensazione di essere mossi da ciò che si prova o che sembra provenire dal nostro interno.
Le emozioni potremmo definirle come stati mentali e fisiologici associati a modificazioni e reazioni a stimoli interni o esterni. Sono essenzialmente impulsi ad agire. Si possono presentare organizzate in grandi famiglie quali: collera, tristezza, paura, gioia, amore, sorpresa,vergogna. Sono reazioni biologicamente organiche che attraverso la cultura, l’elaborazione simbolica, il linguaggio e la coscienza si esteriorizzano in passioni, affetti e sentimenti
Mentre l'intelligenza emotiva  è collegata all'abilità individuale di comprendere le proprie emozioni, ma anche quelle degli altri e di conseguenza l'abilità di saperle esprimere. E' la caratteristica più importante per la vita delle persone e per la loro realizzazione, ma è ancora troppo sottovalutata nella nostra società. Le emozioni sono le energie più significative nella nostra esperienza quotidiana, eppure ci si affida prevalentemente alla logica e alla ragione per affrontare la vita di ogni giorno. Basti pensare ai leader politici o lavorativi, che trascurano quasi sempre l'elemento umano nelle diverse questioni socio-poliche. E se ci soffermassimo ad osservare l'andamento negli ultimi anni dei cambiamenti familiari e relazionali in tema di divorzi, capiremmo quanta difficoltà le persone hanno nelle scelta del partner giusto, probabilmente mossi più dalla ragione che dalla vera passione d'amore. Mi capita spesso, nel mio lavoro di coach, di ascoltare i racconti di vita delle persone e sembra che la gente sia davvero convinta che la cosa più intelligente e giusta da fare sia non provare alcuna emozione, schermarsi e quasi difendersi dalle stesse. E come se quelle luci che si accendono dentro di noi fossero considerate come estranee e frutto di qualcosa di cui bisogna vergognarsi, o comunque è sempre meglio nascondere e non comunicare. Si ha la netta sensazione che l'efficienza degli individui sia sovente paragonata a quella delle macchine perfette, una specie di robot senz'anima, programmato digitalmente, "non-cosciente" ma totalmente funzionante.
E' facile pensare che se le cose stanno così, la gente possa andare in contro a tanta sofferenza e frustrazione sia nella vita relazionale che nel mondo del lavoro. Credo che il lavoro di coaching possa essere molto utile se connesso al quadro di riferimento appena descritto e allo stesso tempo possa rappresentare una svolta epocale nel campo del lavoro (gruppo e aziendale), ma anche nel life coaching.
Saper distinguere le emozioni e sensazioni soggettive dalla realtà oggettiva è fondamentale. Capire che le emozioni sono delle "risposte" proprie ad una data situazione, ad uno stimolo ricevuto, e non parametri oggettivi e generalizzabili a tutti gli altri, permette di ascoltarsi, guardarsi dentro e risolvere problematiche che ostacolano il naturale percorso delle cose. I punti di riferimento emotivi sono dentro le persone. I valori sono ciò che spingono le persone a capire chi vogliono diventare e in quale direzione vogliono orientare la propria esistenza. Vivere le emozioni profondamente,capendo che l'origine delle cose è dentro di noi, può allontanarci dal pericolo della passività. Questa consapevolezza spinge al cambiamento, alla trasformazione, a fare sempre meglio.
Non si può cadere nell'errore di pensare che "dove l'universo ha sbagliato, l'universo rimedierà". Siamo noi gli autori e i protagonisti assoluti della nostra esistenza, siamo noi a tracciare la strada del nostro percorso, ivi compresi obiettivi e mete da raggiungere. Restare legati al proprio passato e crogiolarsi nel lamento, genera solo emozioni che spingono alla negatività e a volte alla confusione. Le persone dotate di intelligenza emotiva hanno una marcia in più, poichè lo capiscono e si aprono ad ogni esperienza verso cui la vita le conduce, sapendo che ogni cosa cela un lato positivo ed uno negativo. Accettare e accogliere le emozioni più negative come la paura, può solo aprire nuove porte. La paura indica che stiamo cercando di raggiungere qualcosa che amiamo, ma che le nostre convinzioni e le ferite del passato ce lo impediscono,o forse sono lì proprio per essere affrontate, una volta per tutte. Bisogna sapere che la felicità è una decisione, si sceglie di essere felici e su questa scelta si muove la ricerca del cambiamento, e del processo di miglioramento. E' importante non lasciare che qualcun altro decida per noi, e che, subendo il condizionamento sociale, si può essere influenzati da mentalità, pensieri e idee che non ci appartengono. Per opporsi a questo, bisogna osservare, e a volte rompere, le proprie convinzioni, riflettere sulla loro origine e ristabilire il quadro di riferimento valoriale. L'emotività non va soppressa, ma gestita. Le persone emotivamente intelligenti accettano i "giorni no". Si permettono di essere umani. In questo modo, trovano la serenità, pace ed il benessere.
E allora non posso che augurare a tutti un infinito e splendido viaggio attraverso le emozioni.
Caterina Petronella,Lifecoach

CaterinaPetronellaLifeCoach: DECIDI DI ESSERE FELICE... ADESSO!!!!

CaterinaPetronellaLifeCoach: DECIDI DI ESSERE FELICE... ADESSO!!!!: Gli studi della psicologia Positiva ci offrono l'opportunità di capire qualcosina in più sulla nostra Felicità. Pare che questa dip...

DECIDI DI ESSERE FELICE... ADESSO!!!!



Gli studi della psicologia Positiva ci offrono l'opportunità di capire qualcosina in più sulla nostra Felicità.
Pare che questa dipenda per il 50% dai nostri geni. Per l’8-10% da fattori esogeni ( come soldi, status sociale, aspetto fisico); per il restante 40%… dipende SOLO da… TE.
PROPRIO COSI', il 40% della tua felicità dipende dal modo in cui tu pensi ed affronti la vita. 
In qualità di Life Coach vorrei scrivere 6 piccoli suggerimenti per coltivare la FELICITA':
1. Trovare uno scopo nella vita!
Avere degli obiettivi chiari ed una missione nella vita aiuta a tracciare il percorso che intendiamo intraprendere, senza troppi smarrimenti.
L’unico modo per trovare una felicità vera e duratura è quello di: individuare i nostri punti di forza, le nostre abilità, e far leva su di esse per raggiungere obiettivi IMPORTANTI.
2. Riscoprire i piccoli piaceri della vita
E' importante dedicare le tue giornate a ciò che ti piace, riprogramma il tuo quotidiano inserendo attività che ti emozionano positivamente.
3. Go with the flow
Lo stato di Flow è quella condizione in cui si è completamente assorti nell’attività che si sta svolgendo, tanto da perdere la cognizione del tempo. La nostra felicità è direttamente connessa alla capacità di vivere sempre più frequentemente questi momenti di completa immersione e l’unico modo per farlo è quello di individuare ciò che ci appassiona e metterlo al centro della nostra vita.
4. Coltivare relazioni importanti
Scegli le persone giuste con cui condividere il tuo tempo! La storia degli opposti che si ATTRAGGONO è solo una BUFALA!!
5. Impara a donare
Sii generoso e apri la tua vita all'altro.
6. vivere il PRESENTE
La felicità è una condizione da sperimentare in ogni attimo della nostra esistenza. Godiamo del nostro presente, senza rimandare ad un futuro impreciso il nostro benessere.
DECIDI DI ESSERE FELICE, DIPENDE SOLO DA TE!
Per saperne di più
Caterina Petronella, lifeCoach

sabato 8 ottobre 2016

CAMBIA PROSPETTIVA PER MIGLIORARE LA TUA VITA




Ogni attimo della nostra giornata è soggetta ad essere letta ed interpretata secondo il nostro punto di vista,il nostro stato d'animo, il nostro pensiero, costruiti sui nostri consueti moduli percettivi.
Molte volte attorno a noi ci sono occasioni che potrebbero permetterci di fare della nostra esistenza esattamente quello che vorremmo che fosse; persino i nostri problemi più importanti potrebbero trasformarsi nelle nostre migliori occasioni di vita. 
Nulla al mondo ha un significato implicito; le nostre sensazioni e il nostro agire dipendono dalla percezione che ne abbiamo.
Un ostacolo, un problema, una occasione ha significato solo nella cornice o contesto in cui lo percepiamo. Noi esseri umani siamo inclini ad attribuire specifici significati alle esperienze vissute. Tendiamo a contestualizzare le cose basandoci sul modo in cui le percepiamo abitualmente, sulla scia del nostro passato vissuto, sulla scia della nostra cornice di riferimento.
Tante volte cambiando prospettiva riusciamo ad offrire a noi stessi un maggior numero di scelte, di opportunità e trovare soluzioni nuove ed efficaci.
Se ci concediamo l'opportunità di crescere e provare a modificare il nostro punto di vista, possiamo maturare nuovi modi di reagire e rispondere agli eventi della vita, migliorando la qualità della nostra esistenza.
Per saperne di più
Caterina Petronella life coach

venerdì 7 ottobre 2016

CREA LA VITA CHE MERITI ISTANTE DOPO ISTANTE

CREA LA VITA CHE MERITI ISTANTE DOPO ISTANTE

In alcune fasi della nostra vita, può capitare di “perdere il timone”, assorbiti dai ritmi frenetici della quotidianità,fra lavoro e famiglia, fra sogni nel cassetto e realtà pressanti, fra paura di cambiare e senso di inadeguatezza. 
Così ci allontaniamo, giorno dopo giorno, da noi stessi, dai nostri desideri, dai nostri BI_Sogni e la direzione in cui stiamo andando si fa sempre più confusa.
Questo stato vitale ci porta a spostare, sempre più, la meta determinata nel cuore ( promozione lavorativa, cambio di lavoro, apertura di una attività, chiusura di un rapporto sentimentale) in un futuro lontano. Ci si sente continuamente stressati, stanchi e insoddisfatti .
In sintesi, smettiamo di prenderci cura di noi stessi e ci adattiamo ad un presente che non ci piace, non ci convince, ma che diventerà futuro se non si interrompe il ciclo negativo.
Attraverso un percorso di Life coaching possiamo cambiare questo stato di cose, partendo dal messaggio che OGNUNO di noi ha le potenzialità idonee per costruire la vita che MERITA, riprogrammando la propria ESISTENZA sull'ascolto dei propri bisogni, desideri e obiettivi da realizzare.
Caterina Petronella, life coach

DETERMINAZIONE

DETERMINAZIONE

La determinazione è una qualità meravigliosa che caratterizza gli esseri umani ed in particolare coloro che hanno forte il "senso dello scopo", della "meta da raggiungere".
Chi non ha sufficiente determinazione non riesce a darsi obiettivi chiari, fondamentale in un qualsiasi periodo della vita e le conseguenze di questo atteggiamento sono una scarsa ATTRATTIVITA' nei confronti di potenziali datori di lavoro, nei diversi contesti di vita.
Anche se ci fa male AMMETTERLO, è proprio vero che "ognuno di noi fissa il proprio stipendio e i propri risultati nella vita", anche se prendersela con il resto mondo è indubbiamente più comodo e più facile.
C’è chi cerca semplicemente un lavoro e chi invece, con il lavoro, cerca di realizzare idee proprie, nuovi progetti e desideri. Pertanto si dà da fare per ottenere ciò che vuole e in genere manifesta ciò che ha in testa a chi può aiutarlo.Sono persone piene di iniziativa e propositività, disposti a prendersi le RESPONSABILITA' delle proprie azioni.
Ma la determinazione, come qualità umana, non riguarda solo l’attitudine a darsi uno scopo e a perseguirlo. Essa si manifesta anche come una FORZA INTERIORE, costante che spinge a superare ogni ostacolo, difficoltà e insuccesso; sprona a non perdere mai di vista l’obbiettivo continuando a tessere l’intricata rete di operazioni necessarie a portare a buon fine IL PROPRIO PROGETTO DI VITA. 
Caterina Petronella, Life Coach

I sogni nel cassetto

IL SOGNO NEL CASSETTO



“ Quanto desidererei diventare la più importante scrittrice del momento!!! 
Come posso realizzare questo mio sogno nel cassetto?
Tante volte ci poniamo questa domanda, alla quale spesso ci rispondiamo “domani si vedrà' ” oppure “Se solo avessi una bacchetta magica…”
Quali sono le tue aspettative, i tuoi desideri, i tuoi progetti?
Nei racconti sono le fate e i maghi a possedere la formula magica per realizzare i sogni, ma nella vita reale SIAMO NOI GLI UNICI RESPONSABILI DEL NOSTRO DESTINO e nessuno ci insegna come scoprire i nostri sogni.
Rintracciare i propri desideri più profondi, immaginare il nostro migliore futuro, richiede impegno, dedizione, concentrazione e una profonda introspezione.
Raggiungere un sogno è una scommessa ardita, una sfida stimolante, che ci porta a metterci in ascolto dei nostri bisogni e crescere, migliorando il nostro modo di vivere.
IL Life coach può sostenervi ed incoraggia
rvi, attraverso il confronto e la condivisione e può fungere da supporto, stimolo e cassa di risonanza della vostra creatività.
Caterina Petronella, Life Coaching