Un pensiero è innocuo finché non ci crediamo. Non sono i nostri pensieri, ma l’attaccamento ai nostri pensieri che causa sofferenza. Attaccarsi a un pensiero significa credere che sia vero, senza indagarlo. Una credenza è un pensiero al quale siamo attaccati, spesso da anni.
Byron Katie
Byron Katie
Che cos'è una credenza? Una credenza è l'atteggiamento di chi riconosce per vera una proposizione,ammettendone
la validità sul piano della verità oggettiva,
nel senso che credere in un enunciato X equivale ad affermare che X è vero, o quantomeno che ci sono
buone ragioni per affermare che X è vero.
E allora cosa sono le credenze
limitanti? Le credenze limitanti sono l'insieme dei pensieri irrazionali che si
radicano nella mente sino a diventare un ostacolo alla sernità della persona,
ovvero alla felicità, al benessere e al raggiungimento di obiettivi sfidanti.
Questo è un
argomento molto interessante e tanto
presente nella vita di tutti noi , pertanto è necessario sviluppare
consapevolezza al fine di eliminare definitivamente le convinzioni
negative e trasformarle in credenze
potenzianti.
Dalle
esperienze di lavoro come coach e quindi dall'incontro con le persone spesso
emergono convinzioni e credenze che bloccano e limitano il percorso di vita, la
crescita ed il miglioramento. Questo accade perchè tali pensieri sono talmente
radicati e forti che si trasformano in realtà, ovvero l’individuo trasferisce
quello che pensa in quello che sente e poi in quello che fa.
Questo principio è molto utile
se si tratta di convinzioni positive e potenzianti, mentre è del tutto distruttivo
se si tratta di convinzioni negative e disfunzionali.
Ad esempio, se sei un neolaureato
e la tua convinzione è “Non troverò mai un lavoro, nessuno mi vorrà”, ogni
volta che ti troverai ad affrontare un colloquio di lavoro penserai “Anche questa volta andrà male
di sicuro, non mi assumeranno”. Questo pensiero genererà la
convinzione negativa per cui “Non farò mai nulla di buono nella vita” che diventerà
una credenza radicata “Sono un
fallito, non servo a nulla”.
Quasi
sicuramente ad dialogo interno così fatto si assocerà un senso di tristezza,
paura o rabbia, con conseguenti effetti sul comportamento: scarsa voglia di affrontare
un collaquio, abbandono della ricerca del proprio lavoro e possibile fallimento
dei colloqui avuti. Tale modello di pensiero-emozione-azione pessimistico e
negativo influenzerà sicuramente tutta la carriera professionale e non in modo
costruttivo.
Altro esempio, un dipendente
in ufficio, entra il capo lo saluta con un semplice “ciao” anziché fermarsi per la solita riunione
mattutina e poi si metta a lavoro al pc. Il dipendente potrebbe generare un
pensiero automatico del tipo “Non si è fermato, non mi ha lasciato consegne per quest'oggi, ho
commesso qualche errore, quindi significa che presto mi licenzierà".
Emotivamente l'ansia, la tristezza, e anche un pò il disprezzo per l’altro
genereranno comportamenti inadeguati e probabimente soggetti a riprese da parte
del capo.
Da
questi esempi possiamo notare come i nostri pensieri sono potentissimi e
determinano lo stato emotivo con cui viviamo la realtà e con cui agiamo.
Se
sviluppiamo consapevolessa dei pensieri che ci limitano, possiamo provare a
trasformarli, modificando le convinzioni e le relative azioni. Naturalmente
questo cambiamento innescherà nuovi schemi di pensiero e nuove traiettorie d'azione
che porteranno finalmente risultati diversi.
Partendo dall'osservazione dei
nostri comportamenti possiamo cogliere e comprendere quali sono le convinzioni
che ci limitano. Una volta comprese e verificata la natura di ostacolo, vanno
assolutamente eliminate, rimosse.
Così
come il cibo nutre il nostro corpo, rendendolo più o meno sano, a seconda della
qualità degli alimenti; così i pensieri nutrono il nostro cervello e
determinano il suo benessere e funzionamento. Pertanto le convinzioni negative
insinuano paure e blocchi, si auto-rafforzano con le “prove” derivanti da
comportamenti sbagliati, sbarrano la strada alla felicità e al benessere.
L’ottimismo
e il pessimismo si nutrono di convinzioni.
C’è un modo per interrompere
questo circolo vizioso e liberarsi dalle convinzioni limitanti. Si chiama ristrutturazione cognitiva .
Fermati
e osserva la tua vita, se c'è qualcosa che non va, se c'è qualcosa che si
ripete da sempre...cogli le emozioni ed i pensieri alla base ed interrompi
questo circolo visioso.
Per
saperne di più, Caterina Petronella Life coach
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