giovedì 1 dicembre 2016

Credenze limitanti? Un ostacolo alla propria vita!



Un pensiero è innocuo finché non ci crediamo. Non sono i nostri pensieri, ma l’attaccamento ai nostri pensieri che causa sofferenza. Attaccarsi a un pensiero significa credere che sia vero, senza indagarlo. Una credenza è un pensiero al quale siamo attaccati, spesso da anni.
Byron Katie

Che cos'è una credenza? Una credenza è l'atteggiamento di chi riconosce per vera una proposizione,ammettendone la validità sul piano della verità oggettiva, nel senso che credere in un enunciato X equivale ad affermare che X è vero, o quantomeno che ci sono buone ragioni per affermare che X è vero.

E allora cosa sono le credenze limitanti? Le credenze limitanti sono l'insieme dei pensieri irrazionali che si radicano nella mente sino a diventare un ostacolo alla sernità della persona, ovvero alla felicità, al benessere e al raggiungimento di obiettivi sfidanti.

Questo è un argomento molto interessante e  tanto presente nella vita di tutti noi , pertanto è necessario sviluppare consapevolezza al fine di  eliminare definitivamente le convinzioni negative e trasformarle in credenze potenzianti.
Dalle esperienze di lavoro come coach e quindi dall'incontro con le persone spesso emergono convinzioni e credenze che bloccano e limitano il percorso di vita, la crescita ed il miglioramento. Questo accade perchè tali pensieri sono talmente radicati e forti che si trasformano in realtà, ovvero l’individuo trasferisce quello che pensa in quello che sente e poi in quello che fa.
Questo principio è molto utile se si tratta di convinzioni positive e potenzianti, mentre è del tutto distruttivo se si tratta di convinzioni negative e disfunzionali.
Ad esempio, se sei un neolaureato e la tua convinzione è “Non troverò mai un lavoro, nessuno mi vorrà”, ogni volta che ti troverai ad affrontare un colloquio di lavoro penserai “Anche questa volta andrà male di sicuro, non mi assumeranno”. Questo pensiero genererà la convinzione negativa per cui “Non farò mai nulla di buono nella vita” che diventerà una credenza radicata “Sono un fallito, non servo a nulla”.
Quasi sicuramente ad dialogo interno così fatto si assocerà un senso di tristezza, paura o rabbia, con conseguenti effetti sul comportamento: scarsa voglia di affrontare un collaquio, abbandono della ricerca del proprio lavoro e possibile fallimento dei colloqui avuti. Tale modello di pensiero-emozione-azione pessimistico e negativo influenzerà sicuramente tutta la carriera professionale e non in modo costruttivo.

Altro esempio, un dipendente in ufficio, entra il capo lo saluta con un semplice “ciao” anziché fermarsi per la solita riunione mattutina e poi si metta a lavoro al pc. Il dipendente potrebbe generare un pensiero automatico del tipo “Non si è fermato, non mi ha lasciato consegne per quest'oggi, ho commesso qualche errore, quindi significa che presto mi licenzierà". Emotivamente l'ansia, la tristezza, e anche un pò il disprezzo per l’altro genereranno comportamenti inadeguati e probabimente soggetti a riprese da parte del capo.
Da questi esempi possiamo notare come i nostri pensieri sono potentissimi e determinano lo stato emotivo con cui viviamo la realtà e con cui agiamo.
Se sviluppiamo consapevolessa dei pensieri che ci limitano, possiamo provare a trasformarli, modificando le convinzioni e le relative azioni. Naturalmente questo cambiamento innescherà nuovi schemi di pensiero e nuove traiettorie d'azione che porteranno finalmente risultati diversi.
Partendo dall'osservazione dei nostri comportamenti possiamo cogliere e comprendere quali sono le convinzioni che ci limitano. Una volta comprese e verificata la natura di ostacolo, vanno assolutamente eliminate, rimosse. 
Così come il cibo nutre il nostro corpo, rendendolo più o meno sano, a seconda della qualità degli alimenti; così i pensieri nutrono il nostro cervello e determinano il suo benessere e funzionamento. Pertanto le convinzioni negative insinuano paure e blocchi, si auto-rafforzano con le “prove” derivanti da comportamenti sbagliati, sbarrano la strada alla felicità e al benessere.
L’ottimismo e il pessimismo si nutrono di convinzioni.
C’è un modo per interrompere questo circolo vizioso e liberarsi dalle convinzioni limitanti. Si chiama ristrutturazione cognitiva .
Fermati e osserva la tua vita, se c'è qualcosa che non va, se c'è qualcosa che si ripete da sempre...cogli le emozioni ed i pensieri alla base ed interrompi questo circolo visioso.

Per saperne di più, Caterina Petronella Life coach

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